Sperlonga e dintorni

Alla scoperta della Chiesa di Santa Maria, la più antica di Sperlonga


chiesa di santa maria della sperlonga

La Chiesa di Santa Maria di Sperlonga è il più antico luogo di culto del centro turistico della Riviera di Ulisse.

Una tappa è dunque d’obbligo durante un soggiorno in questa località, inserita a pieno titolo nel circuito nei Borghi più belli d’Italia.

Mentre si passeggia nei vicoli del centro storico, l’antica chiesa di Sanctae Mariae de Sperlonche non passa inosservata.

A maggior ragione perché, dopo un laborioso restauro, oggi questo edificio ospita spettacoli ed eventi culturali di vario genere.

In ogni caso al suo interno sono racchiuse opere di pregio artistico e architettonico.

Proprio i lavori di restauro hanno permesso di riportare alla luce affreschi di un certo interesse, alcuni dei quali risalenti al XII secolo. Ossia il periodo in cui fu edificata la chiesa di Santa Maria.

Le opere di pregio dell’antica chiesa di Santa Maria

La prime notizie riguardanti l’edificio risalgono proprio a questo periodo.

La chiesa era infatti citata nel Codex Caietanus. Era considerata una delle più importanti nella zona fra Gaeta, Fondi e Terracina.

L’edificio originario era composto da due navate. Successivamente furono aggiunti altri ambienti.

Uno di questi è rappresentato dalla cappella detta del Presepe.

Al suo interno si può ammirare una statua in legno attribuita alla scuola napoletana. Dedicata a San Leone Magno, risale al Settecento.

Nel XVIII secolo, infatti, il Santo fu proclamato patrono del centro del basso Lazio. I fedeli decisero così di dedicargli la cappella, facendo anche realizzare la statua lignea.

Sulla navata laterale ci sono anche altre cappelle. Tra queste spicca quella dedicata a San Domenico, impreziosita da un affresco sulla volta e da un pregevole altare settecentesco.

Non meno interessante l’altare maggiore, con coro a volta, sul quale è posta una tela dedicata alla Madonna dell’Assunta.

L’amore incondizionato dei cittadini di Sperlonga per San Leone Magno

Certo è che questa chiesa nel cuore dell’antico borgo marinaro racconta pagine importanti della storia di Sperlonga.

Racconta anche la forte devozione dei fedeli a San Leone Magno. Il legame con il Papa che si contrappose ad Attila (impedendo il sacco di Roma) si è rafforzato con il passare dei secoli.

Nel XVI secolo chiedevano al Santo la protezione del borgo, esposto alle incursioni dei turchi.

In effetti la Torre Truglia e le altre vedette della costa ricordano proprio questo periodo storico da incubo.

Ma a San leone Magno si rivolgevano anche i contadini per chiedere la protezione dei raccolti.

Lo invocavano anche i pescatori quando si trovavano loro malgrado ad affrontare le tempeste in mare.

Le feste patronali dedicate a San Leone e San Rocco

Ecco perché oggi le feste patronali dedicate a San Leone Magno – e a San Rocco, compatrono – sono molto sentite a Sperlonga.

Oggi, come detto, la chiesa più antica di Sperlonga ospita eventi culturali.

Ma la parrocchia di Santa Maria non è stata di certo cancellata.

Nella piazzetta alle porte del borgo antico, nelle vicinanze della casa municipale, è stato infatti realizzato il nuovo edificio dedicato al culto di Maria Assunta.

Neanche questa chiesa, dallo stile sobrio e moderno, passa inosservata. Sul tetto dell’edificio spicca una suggestiva statua della Vergine.

La chiesa, neanche a dirlo, è il punto di riferimento delle feste patronali.

Sono davvero coinvolgenti: se nel mese di settembre siete in vacanza a Sperlonga, approfittatene.

Basteranno pochi istanti per sentirsi a casa e diventare co-protagonisti di una ricorrenza di grande importanza dal punto di vista sia storico sia religioso.

La seicentesca cappella di San Rocco

E visto che ci siete, approfittatene anche per godervi un po’ di pace interiore nella cappella di San Rocco, posta sulla via che dal lungomare conduce al centro storico.

Risalente al XV secolo, è sempre aperta al pubblico.

Un altro luogo che profuma d’antico, diventato nel tempo punto di riferimento per i turisti. Molti di loro, prima di addentrarsi nel centro storico, colgono l’occasione per raccogliersi in preghiera.

O, più semplicemente, per godersi quel senso di pace che si contrappone alla vivacità del borgo nei giorni d’estate.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *